Inaugurazione del Museo: il commento di Renato Gabriele
Da quando papa ClementeXII inauguro’ il museo del Campidoglio, il primo mai aperto al pubblico, l’idea stessa di museo e’ andata ampliandosi fin a includere e rendere visibile a molti l’infinita storia del mondo cosi’ come il vasto catalogo delle forme generate dall’umano ingegno. Senza voler negare la sorpresa della ‘prima volta’ a quanti visiteranno il MUG Museo Giannini, che s’inaugurera’ il prossimo 30 giugno, mi piace riferire l’impressione che io ho tratto da uno sguardo d’insieme, e in qualche modo ‘esterno’, dato attraverso una vetrata, dire qual sia la singolarita’ di questa nuova istituzione museale, di lodevole iniziativa privata. E mi par che l’innovazione consista precipuamente nel dar conto della storia di un uomo, senza eroica iattanza ma con insistite note di forza morale e di tenace volizione; nella testimonianza di un consapevole e grato vivere, di un desiderio di storicizzarsi e d’infuturarsi attraverso gli oggetti, le macchine, gli utensili, tutto cio’ insomma che connota l’attraversamento di un secolo, l’itinerario di un uomo tra gli uomini, un cammino non disgiunto dai sofisticati congegni tecnici del suo lavoro, che qui non cito ma che rimandano al segno di un’umana avventura: gran cosa, questa, per un uomo, se soltanto si pensi a quanto fugace sia, per solito, la traccia che noi lasciamo al mondo, mentre qui l’amor filiale ha eretto un durevole ‘monumentum’ alle paterne tracce, tal essendo l’opera dispiegata da Luigi Giannini a lustro e giovamento del padre Carlo. Per di piu’ tutto questo vasto catalogo di macchine e oggetti e’ ospitato in un tipico luogo di lavoro architettonicamente strutturato per la grande tipografia che un tempo lo animo’. A iniziare dalla copertura invetriata a denti di sega, come una volta usava negli opifici. A lasciarsene suggestionare, par ancora di udire il rumore delle rotative, il ritmo delle macchine tipografiche al lavoro…Bello!